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Tutto aumenta, nell’edilizia, nel 2022

Mercato immobiliare
Tutto aumenta, nell’edilizia.
Calcestruzzo.
Laterizi (i mattoni).
Gli infissi.
Il rame.
Il ferro stesso, ormai quasi raddoppiato (quasi raddoppiato?!?).
I materiali isolanti utilizzati per il superbonus portati anche oltre il 200%.
In generale tutte le materie prime e il costo dell’energia necessaria a produrre.
 
Alcune società della ceramica stanno solo sperando che gli ordini chiusi con i prezzi di qualche mese fa non si concludano in quanto sarebbe per loro già una perdita economica doverli rispettare, con il costo odierno delle materie prime.
 
A tutto questo consegue che le società costruttrici si ritrovano costrette ad aumentare i prezzi al metro quadrato degli appartamenti visto che i costi sono schizzati alle stelle, incluse le parcelle dei professionisti, sempre più impegnati, con i quali è sempre più difficile ottenere un appuntamento.
 
In molti casi i costruttori chiamano il loro acquirente per trovare un accordo sugli aumenti anche a preliminare già stipulato e in caso di opposizione sono disposti a rimetterci la caparra in quanto la perdita di questa è comunque inferiore al mancato guadagno che ne avrebbero nel rispettare gli accordi al vecchio prezzo.
 
In questo stesso scenario, l’indice IRS a trent’anni è ormai tre mesi che è in salita libera e, in più, BCE e FED hanno appena ufficializzato un aumento dei tassi (nel secondo caso molto sostanzioso).
 
Che cosa accadrà al mercato immobiliare?
 
Non c’è né una riposta certa, né una esatta, ma ci si può divertire a fare delle supposizioni.
 
Sicuramente il potere di acquisto degli acquirenti verrà in parte eroso, specialmente per la fascia medio bassa, dovendo questa avere un accesso al credito in modo superiore.
 
Se prima un determinato soggetto poteva essere finanziato per 200 mila, oggi potrebbe esserlo per soli 160 mila euro a parità di reddito.
 
Addirittura corrono voci che gli stessi istituti stiano per rendere più restrittivi i caratteri di accesso al credito.
Storicamente la rata concessa per un mutuo equivale a un terzo del reddito netto. Oggi qualche istituto sta cominciando a ragionare sul solo quarto dello stipendio.
 
Tradotto in euro, se normalmente un reddito di 1600 euro ottiene un finanziamento per una rata da 550 euro, con questa nuova modalità potrebbe essere finanziato per un importo che preveda una rata di appena 400 euro.
Non benissimo, insomma.
 
E sul fronte dei valori delle case?
Come già detto, il nuovo subirà un aumento dei costi che in buona parte potrebbe non essere assorbito dal mercato stesso.
E’ uno scenario che abbiamo già visto accadere dopo il 2010, quando i prezzi crollarono e i csotruttori si ritrovarono con una mole enorme di invenduto.
 
Chi se l’è potuto permettere se l’è cavata mettendo tutto a reddito affittando gli appartamenti.
 
Altri, moltissimi, sono andati a gambe all’aria con i loro immobilil finiti all’asta.
 
Riguardo l’usato, come sempre esistono due diverse velocità a seconda dei mercati.
Per un mercato come la città di Milano, con aumenti stratosferici negli utlimi due anni, l’impatto potrebbe essere meno importante.
 
Per quanto riguarda mercati meno frizzanti e periferici, alcuni sono mercati in cui il volume delle compravendite è talmente basso che una significativa modificazione dell’accesso al credito e del costo degli immobili potrebbe significare una forte ostativa.
 
Tutto aumenta e aumenta anche la velocità del cambiamento.
 
Una volta il mercato immobiliare era caratterizzato da un movimento inerziale molto lungo.
 
Oggi, in quanto mercato molto maturo, si autoregola e lo fa a una velocità che prima non era neppure immaginabile.
 
Ecco perché, nel caso di una vendita o di un acquisto per investimento, diventa importantissimo definire i valori reali di mercato prima ancora di mettere mano a una proposta di acquisto.
 
Dite nei commenti come la pensate o se c’è un progetto che state valutando che ha bisogno di ulteriori approfondimenti alla luce delle novità.